L’imballaggio sostenibile: Acetato di Cellulosa
La consapevolezza ormai acquisita sull’inquinamento dovuto all’uso della plastica e prodotti chimici ha portato, negli ultimi anni, alla ricerca nuovi materiali per plastificare a supporto della sostenibilità ambientale: bioplastiche, fogli biodegradabili e fogli compostabili e la ricerca di un imballaggio sostenibile: l’acetato di cellulosa.
Infatti, per alcuni prodotti finiti, la plastificazione è essenziale per due motivi:
- per la sua funzione protettiva
- per il suo valore aggiunto in termini tattili e visivi
Una soluzione ecosostenibile per la plastificazione dry può essere rappresentata dal film oxo-biodegradabile, soprattutto per chi utilizza le plastificatrici a caldo.
Per la plastificazione wet, invece, oltre all’oxo-biodegradabile, un ruolo importante è ricoperto dal film in acetato di cellulosa.
Caratteristiche dell’acetato di cellulosa
L’acetato di cellulosa si ottiene da due fonti naturali rinnovabili, il cotone o la cellulosa. Quest’ultima deriva dalla polpa del legno ricavato da piante cresciute in foreste a gestione integrata e certificata PEFC (Program for the Endorsement of Forest certification).
Si distingue perché:
- non contiene derivati del petrolio e amido OGM;
- rilascia solo anidride carbonica e acqua, per cui è sicuro da incenerire;
- è idoneo per il contatto diretto con gli alimenti;
- si decompone in meno di 8 settimane.
Il film, inoltre, è certificato come biodegradabile e compostabile, anche in condizioni domestiche e compostaggio da giardino, secondo la norma europea EN 13432 e americana ASTM D 6400, entro lo spessore massimo di 116µ.
Dunque, il prodotto è biodegradabile, compostabile e traspirante (effetto anti-fog): un vero e proprio imballaggio sostenibile.
Acetato lucido e opaco
L’acetato di cellulosa è reperibile nelle due versioni lucido e opaco. Entrambe sono certificate compostabili industrialmente, secondo le norme sopra citate e garantiscono un’ottima tenuta della piega.
Si differenziano nella resa finale:
- il lucido per l’alta brillantezza e l’estrema trasparenza;
- l’opaco per la mattatura elegante, omogenea e profonda.
Applicazioni dell’imballaggio sostenibile
Le applicazioni principali dell’acetato di cellulosa sono la classica laminazione di carta e cartoncino teso, ma anche la plastificazione di fogli con finestratura e la realizzazione di etichette. Per le applicazioni molto sofisticate invece, come scatole di lusso per cosmetica, profumeria, liquori, ecc., si utilizzano versioni colorate.
Consigli di utilizzo dell’acetato di cellulosa
L’acetato è un materiale molto delicato e necessita di essere manipolato con cura.
In particolare, essendo più rigido e meno estensibile rispetto al propilene, bisogna avere alcune accortezze:
- confezionare le bobine per la laminazione all’interno di scatole di cartone, per far sì che siano mantenute sospese da quadrotti di legno e protette da un sacchetto di polietilene;
- evitare danni ai bordi della bobina in fase di disimballo;
- conservare la scatola di cartone se si prevede un utilizzo parziale della bobina;
- evitare contatti con i bordi della scatola, nel momento in cui si sfila la bobina.
Chiaramente le ammaccature o piccoli intagli ai bordi della bobina possono causare frequenti lacerazioni dell’acetato durante i processi di lavorazione, è quindi opportuno evitare che appoggi sui suoi lati, proteggerla con un sacchetto di polietilene e posizionarla sospesa o all’interno della scatola.
Nella fase di stoccaggio, devono essere evitati valori troppo alti di temperatura e umidità: sono consigliati una temperatura tra i 15° e 25°C e un tasso di umidità relativa dal 30 al 60%.
Durante la fase di stesura dell’adesivo è opportuno non esagerare nelle quantità -soprattutto adesivi a base acquosa- perché possono sollevare i bordi del film: in fase di partenza della lavorazione si suggerisce di utilizzare la quantità minima di adesivo, cioè la quantità che consente al film di scorrere tra i rulli della macchina senza creare attriti o tensioni e ripristinare la giusta quantità di adesivo fino al valore ottimale nella fase di accelerazione del film.
Prima di iniziare la lavorazione e l’intera tiratura è sempre consigliato effettuare test di omologazione per verificare la compatibilità degli inchiostri e adesivi scelti per laminare il film e la specifica applicazione.
L’industria cartaria europea dal 2005 è riuscita a ridurre le emissioni di carbonio del 27%, aumentando i volumi prodotti: in questo modo ha dimostrato la compatibilità ambientale del settore, grazie a materie prime certificate e al loro successivo riciclo.
Per continuare in questa direzione e raggiungere l’obiettivo di neutralità del carbonio entro il 2050, sarà sempre più necessario fare spazio a prodotti neutrali, come i prodotti in legno, e utilizzare sempre di più imballaggi sostenibili a base di fibra di cellulosa.