Sostenibilità e plastificazione possono coesistere?
Negli ultimi anni lo sviluppo scientifico e tecnologico ha senza dubbio contribuito ad un generale progresso ma ha portato con sé anche alcuni problemi, come l‘inquinamento e il degrado ambientale. Ciò è avvenuto perché l‘uomo ha da sempre sfruttato la natura senza cercare di proteggerla e dimenticandosi che le risorse della terra non sono infinite e che molte di esse non sono rinnovabili. Il problema dello sviluppo, dunque, non deve essere distaccato dal rispetto dell‘ambiente e dalla conservazione dello stesso. Per questi motivi, oggigiorno, si parla molto di “sostenibilità” e “sviluppo sostenibile“. Ma sappiamo realmente di cosa si tratta?
Il concetto, in linea generale, consiste nell‘aumento di una condizione di benessere di vita per tutti gli uomini, nel rispetto dell‘ambiente.
La consapevolezza dell‘odierna crisi ecologica è una coscienza giustamente diffusa e ha fatto scattare meccanismi di autodifesa comune, volti a sensibilizzare l‘attuale e futura generazione alla salvaguardia dell‘ambiente.
Tra le soluzioni proposte per uno sviluppo sostenibile, bisogna:
- Ridurre tutti gli sprechi al minimo, sostituendo i prodotti inquinanti con alternative biodegradabili
- Riutilizzare i materiali riducendo la produzione di ulteriori rifiuti
- Riciclare i rifiuti attraverso la raccolta differenziata
In tutto questo, il settore della plastificazione, nonostante la cattiva reputazione nell‘ambito della sostenibilità, risulta essere in forte ascesa: i materiali plastici adottati, difatti, forniscono all‘uomo enormi vantaggi in resistenza, qualità, comfort e riciclabilità, caratteristiche essenziali ed adottate nel settore.
Nasce così un Trade–off, cioè un vero e proprio scambio, tra plastica e sostenibilità.
Verniplast: Il nostro percorso di sostenibilità
Verniplast si schiera proprio su questo fronte, studia e progetta nuove soluzioni sostenibili da applicare alle proprie lavorazioni. Da quest‘idea nasce la linea Eco–sostenibile “Infinity life”, che raccoglie un range di materiali provenienti da scarti di produzione e post–consumo, che invece di essere smaltiti, vengono riutilizzati più volte, dando loro molteplici applicativi.
In particolare offriamo 2 tipi di soluzioni:
1. Plastica biodegradabile:
un tipo di plastica, in cui la degradazione si realizza con la produzione di frammenti di minor peso molecolare, grazie all‘azione di microorganismi naturali, come batteri, funghi ed alghe. Essa nasce in risposta alle norme EN ISO 472:2013 e ASTM D 6400–04, che hanno come obiettivo quello di sensibilizzare e limitare l‘inquinamento. È principalmente composta da:
- Biopolimeri : sono di origine vegetale, come ad esempio amido, cellulosa e lignina, che sono prodotti tramite polimerizzazione chimica che unisce materie prime rinnovabili con un processo industriale.
- Oxo-bio: sono polimeri convenzionali come PE, PP, PET. La particolarità di questo tipo di plastica consiste nel fatto che la degradazione avviene tramite l’azione di microorganismi viventi, anziché attraverso processi chimici o fisici ed è in grado di produrre materiali piuttosto resistenti, ma del tutto naturali (provenienti da legno, paglia, rami); motivo per cui la loro degradazione viene fatta a livello naturale, ovvero i materiali vengono bio-assimilati in un terreno biologicamente attivo e la loro durata può variare tra gli 8-10 anni.
2. Plastica Compostabile
plastica in cui il processo di degradazione inizia tramite un processo biologico formando CO2, acqua, composti inorganici e biomassa, che non lascia residui tossici o visibili.
Bisogna fare attenzione a non confondere queste due tipologie di plastica, la plastica compostabile:
- Deve degradare entro 180 giorni.
- Ha ridotte proprietà fisiche: la vita del prodotto compostabile non è controllabile.
- Prevede maggiori costi energetici
Verniplast, dunque, lavorando su quella che si può definire “plastica sostenibile” e adottando tecnologie, mezzi e strumenti realmente al servizio dell‘uomo e dell‘ambiente, si mostra in grado di stabilire un equilibrio in cui sostenibilità e plastificazione possono davvero coesistere in un binomio perfetto, sebbene apparentemente paradossale.